Auto elettriche: come l'ecomobilità rappresenta una opportunità occupazionale per il nostro paese

La transizione ad una ecomobilità, e quindi all'utilizzo di auto elettriche, può aprire nuove prospettive per l'industria della componentistica italiana, che potrebbe vedere un incremento dell'occupazione pari al 6% entro il 2030. Diventa quindi di fondamentale importanza agire prontamente, pianificando e sostenendo il processo di riconversione.

Auto elettriche: lo scenario oggi

Dal 1989 al 2021 la produzione di automobili in Italia è diminuita del 78%, con una perdita di 1,5 milioni di unità, mentre nel trentennio precedente la diminuzione delle immatricolazioni è stata solo del 16%. L'impatto della pandemia, della crisi dei semiconduttori e della guerra in Ucraina hanno ulteriormente accentuato il calo della domanda interna, che si è contratta del 25%.

Nonostante ciò, la filiera della componentistica ha reagito relativamente bene al calo della produzione, grazie ad un processo di internazionalizzazione che ha permesso di ridurre la dipendenza dal mercato interno.

Oggi infatti oltre il 50% dei componenti prodotti in Italia viene esportata all'estero.

L’obiettivo dell’ecomobilità? Trasformare le imprese

Un rapporto, pubblicato da Motus-E, ha esaminato 2.400 aziende della filiera automobilistica (che danno lavoro a un totale di 280.000 dipendenti). Tra queste, 199 aziende producono componenti per le vetture, occupando 43.000 persone, delle quali 14.000 lavorano in aziende che producono solo veicoli endotermici, esponendole quindi ad un rischio maggiore.

La conversione verso l'utilizzo di auto elettriche rappresenta un'opportunità concreta per il mercato del lavoro, ma è anche una sfida che richiede la collaborazione di tutti gli attori coinvolti. Il settore dell'energia e dell'industria automobilistica devono lavorare insieme per creare soluzioni innovative e per formare la forza lavoro necessaria ad affrontare le nuove sfide dell'ecomobilità. In Italia, il processo di transizione sta già prendendo piede. Numerose aziende stanno investendo nella produzione di auto elettriche e di infrastrutture di ricarica, creando nuove opportunità di lavoro.

Anche il governo italiano ha lanciato una serie di iniziative volte a favorire l'adozione di auto elettriche, tra cui l'introduzione di incentivi fiscali e la creazione di zone a traffico limitato per ridurre l'inquinamento.

Ecomobilità nel 2030: lo scenario futuro

Motus-E ha delineato lo scenario futuro della mobilità. Secondo queste proiezioni, entro il 2030 in Europa la produzione totale di automobili si ridurrà del 4%, le vendite dell'8%, ma la produzione di auto elettriche salirà al 59%.

Contemporaneamente, gli occupati in aziende che operano esclusivamente nell'ambito dei motori a combustione caleranno del 42%, mentre tutti gli altri cresceranno del 10%. Partendo da questi dati si stima che la transizione verso una ecomobilità possa avere un impatto occupazionale positivo in Italia, con un incremento totale del 6%, portando ad un aumento di oltre 100.000 posti di lavoro nei prossimi dieci anni. Questo aumento riguarderebbe principalmente i settori della produzione di batterie e delle infrastrutture di ricarica.

Siamo di fronte ad una grande opportunità che il nostro paese deve cogliere al volo, investendo nella formazione e nella ricerca di nuove soluzioni e tecnologie che possano permetterci di affrontare con successo questa nuova mobilità. Non solo possiamo creare nuovi posti di lavoro, ma possiamo anche contribuire a creare un mondo migliore per le generazioni future.

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