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Quali differenze ci sono tra auto ibride ed elettriche?

Le auto ibride hanno un motore a combustione alimentato a benzina o diesel a cui si aggiunge una componente elettrica. Le automobili elettriche, invece, hanno uno o più motori che sono esclusivamente elettrici. Ma non è così semplice. L’ibrido, infatti, può essere declinato in modi diversi.

MHEV o Mild hybrid

Le auto ibride Mild hybrid o MHEV rappresentano il primo livello di elettrificazione.

Si tratta di una tecnologia adatta sia per i motori diesel, sia per quelli a benzina che può ridurre i consumi fino a 0,7 litri ogni 100 km in condizioni di guida reali. La tecnologia Mild-hybrid è basata su un impianto elettrico composto da batteria e alternatore-starter che consentono il recupero dell’energia in frenata o in decelerazione. L’energia elettrica accumulata viene utilizzata per riavviare il motore dopo una sosta al semaforo, senza utilizzare il motorino di avviamento tradizionale, oppure per andare in modalità “veleggiamento” ossia permettendo all’auto di proseguire la marcia per inerzia con il motore completamente spento.

È un ibrido che non può essere ricaricato alla presa elettrica e non permette di muovere in autonomia la vettura. Fornisce, però, una spinta in più in fase di accelerazione durante la ripartenza del veicolo.

In questo modo vengono limitate le emissioni ed il consumo di carburante che, in alcuni modelli, può arrivare fino ad una riduzione del 10% rispetto alla versione tradizionale.

Le ibride leggere sono omologate come ibride a tutti gli effetti e, per questo motivo, usufruiscono dei relativi vantaggi: accesso alle zone a traffico limitato ed esenzioni bollo.

 

HEV o Full Hybrid

Il secondo livello di elettrificazione è rappresentato dalle Hybrid Electric Vehicle o Full Hybrid. Questa motorizzazione prevede un motore endotermico abbinato a un motore elettrico che si attivano alternativamente. Grazie alla batteria, le automobili Full Hybrid possono marciare in puro elettrico, ma per percorrenze ridotte (pochi chilometri) e a basse velocità.

Il motore elettrico contribuisce maggiormente a ridurre consumi ed emissioni rispetto ai sistemi Mhev ma occupa più spazio e comporta maggiori costi e peso. Le batterie si ricaricano nelle fasi di frenata e grazie alla presenza del motore termico.

I Full Hybrid non hanno la presa di corrente per collegarsi alla rete elettrica.

 

Plug-In Hybrid o PHEV

Le auto ibride Plug-in si differenziano dalle precedenti ibride per la possibilità di ricaricare la batteria non solo attraverso il recupero dell’energia in frenata o del motore endotermico ma anche collegandosi ad una presa di corrente.

Un secondo sportello - della presa elettrica - si aggiunge a quello del serbatoio tradizionale.

L’auto si può muovere in diverse modalità: con il solo motore elettrico, con il solo motore endotermico o con il contributo di entrambi.

La batteria ha dimensioni maggiori rispetto ai veicoli HEV data la necessità di garantire una maggiore autonomia (fino a 50-60 chilometri di percorrenza) di marcia in elettrico

Molte auto PHEV hanno la funzione recharge che utilizza il motore endotermico per ricaricare il pacco batteria ma sarà comunque necessario ricaricare con la presa di corrente per raggiungere la piena autonomia.

È consigliabile aver installato una Wallbox per ricaricare. Si tratta di una speciale presa a cui collegare la vettura che però garantisce una migliore gestione della batteria e dei picchi di corrente.

Il prezzo più elevato delle Plug-In Hybrid è, in parte, calmierato dagli incentivi statali.

 

Battery Electric Vehicle o BEV

Le Battery Electric Vehicle sono auto dotate esclusivamente di un motore elettrico anziché del tradizionale propulsore endotermico a benzina o diesel. L’auto è spinta, quindi, da uno o più motori elettrici che utilizzano l’energia accumulata nel pacco batteria agli ioni di litio per trasformala in energia meccanica. Tramite un Inverter, l’energia elettrica a corrente continua della batteria viene trasformata in corrente alternata capace di azionare il motore elettrico. Questo, in fase di rilascio dell’acceleratore, funziona anche da generatore di corrente. Recupera l’energia meccanica data dal movimento delle ruote in energia elettrica utile per ricaricare la batteria.

Il pacco batteria generalmente è posizionato nel sottoscocca. A seconda del modello, dello stile di guida e della stagione l’autonomia può variare di molto. Si va dai 70 chilometri delle citycar ai 300-400 delle auto Premium.

La ricarica può avvenire attraverso la wallbox di casa o alle colonnine pubbliche. I tempi di ricarica variano da 5 ore in su in funzione della tipologia di colonnina (a corrente alternata, a corrente continua fast charge). A seconda della capacità della batteria e della potenza della colonnina, si può ricaricare la batteria dal 10 all’80 per cento in meno di 30 minuti.

L’auto elettrica rappresenta il cambiamento più spinto rispetto alle modalità di guida e di fruizione dell’auto a cui siamo abituati. I vantaggi: emissioni praticamente azzerate, assoluta silenziosità dell’abitacolo, risparmio nei consumi. Svantaggi: autonomia ancora non equiparabile rispetto ai veicoli a combustione o ibridi, necessità di effettuare soste più lunghe in caso di percorrenze elevate.

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